Alcune innovazioni, in particolar modo tre, non aiutano a mio parere i proprietari di cani, ma anzi li mettono in difficoltà.
Sto parlando della pettorina, del guinzaglio estensibile e del fanatismo nel professare “metodi gentili” di addestramento.
La pettorina nasce per i cani da slitta e permette loro di tirare nel modo più efficace possibile. Per sua natura non è certo la soluzione adatta per quei cani che non cooperano quando sono tenuti al guinzaglio. Purtroppo molte persone si scoraggiano quando mettono il collare al proprio cane e questo oppone resistenza e decidono precocemente di utilizzare metodi più “gentili” e di passare alla pettorina.
Il guinzaglio estensibile sottrae autorità e controllo al padrone del cane. Infatti il cane può avventurarsi lontano quanto vuole, vagando qui e là e decidendo ogni mossa come se il padrone fosse del tutto inesistente.
Sono fermamente convinto che sia importantissimo creare e mantenere un rapporto di fiducia tra un cane e il proprio padrone, basato sulla gentilezza. Ma troppa gentilezza, spesso non necessaria, appare come debolezza agli occhi del cane. E se il cane percepisce debolezza avrà meno rispetto e tenderà a rispondere meno ai comandi, anche se li comprende ed è stato addestrato bene.
Di fatto, quanto si può essere gentili dipende molto dal carattere del cane, cioè non possiamo partire dal pregiudizio di essere gentili ad ogni costo e in che modo, ma dobbiamo ripensare a quanto possiamo essere gentili, ottenendo però i risultati che vogliamo.
Non ho mai dovuto comportarmi in modo crudele o fare del male a un cane per addestrarlo. Ma ci sono alcune situazioni che richiedono un metodo più fisico di altre. Il fattore determinante è l’atteggiamento del cane, tutte le volte in cui preferirebbe fare qualcosa a modo suo piuttosto che cooperare con il nostro modo.
È vero che ci sono stati tempi nei quali noi esseri umani ci siamo comportati in modo incivile con i cani, ma oggigiorno tendiamo a un estremismo opposto. I “metodi gentili” vanno bene se il cane ha la giusta personalità, ma purtroppo il termine gentile perde di significato in un contesto in cui viene utilizzato per demonizzare qualsiasi comportamento cosiddetto “non gentile” dal fanatismo imperante.
Il governo svizzero ha reso illegali strumenti quali il collare a strozzo, che può essere invece di importanza cruciale per riabilitare un cane difficile. Mi chiedo se l’Italia seguirà a ruota. È una tendenza che lascia molti proprietari di cani preda della disperazione. Sto parlando di persone che amano i propri cani ma non possono usare gli strumenti giusti per gestire la loro personalità troppo esuberante.
Basarsi su standard esagerati nel definire come essere “gentili” può rivelarsi un’eccessiva richiesta per la maggioranza delle persone. Cioè quelle persone che hanno cani molto energetici o con una personalità dominante e che tenderanno a diventare prigioniere dei problemi dei loro cani. Quella che io chiamerei la “tendenza gentile” non rispecchia la vera natura del cane e può avere come effetto un calo delle adozioni e un aumento degli abbandoni. Invece di nutrire questo tipo di ignoranza, è importante conoscere a fondo la natura del cane, imparare a rispettarla per costruire una nuova relazione e trovare sempre la gioia nel rapporto con il proprio cane.
Di Breon O’Farrell (Traduzione di Marta Cerù)