A partire dal Venerdì Santo, processioni e vie crucis
apriranno le celebrazioni Pasquali, nei borghi medioevali umbri, come in tutta Italia. La Processione del Cristo Morto di Città di Castello è tra le più antiche. Risale al 1230, quando i “Disciplinati per l’Eternità”, cioè i portatori di morti, inscenavano un corteo portando un simulacro del Cristo Deposto. Da molti anni i Confratelli della Confraternita del Buon Consiglio della Buona Morte e Misericordia riproducono la manifestazione con i costumi tifernati dell’epoca. La città è buia e il corteo è illuminato dai fuochi. Sfilano i tamburini, le trombette, i rappresentanti delle Arti, i balestrieri, il magistrato con gli armigeri, il capitano del popolo, i soldati, il gonfaloniere e i portatori di morti, con le cappe nere, i lunghi cappucci dritti, la croce nero-oro penitenziale, la benda, i mazzieri, il teschio sul cuscino di seta rossa. A chiudere, i Confratelli portano in spalla il simulacro, a grandezza naturale, del Cristo Morto.
Anche Montone, come un po’ tutti i borghi umbri, ha la sua processione del venerdì, ma io preferisco visitare questo gioiello la mattina del Lunedì dell’Angelo. A chiusura del weekend, viene rievocata la “Donazione della Santa Spina”, in memoria dell’evento del 1474, quando Carlo Fortebraccio, mentre era al servizio della Serenissima Repubblica di Venezia, avendo ricacciato i Turchi che minacciavano le coste veneziane, ricevette in dono una spina della corona che trafisse il capo di Cristo e la regalò al popolo di Montone. Alle 10:30 nella Piazza del centro storico di Montone viene letto il “Proclama” e sfilano in corteo i personaggi dell’epoca, a partire dal Conte Carlo Fortebraccio con i suoi soldati a cavallo. Segue la Messa nella chiesa della Collegiata. Tra le varie processioni pasquali, particolare quella dell “Rinchinata” a Bastia Umbra alle 17:00 della Domenica: due processioni partono da chiese diverse trasportando, l’una, la statua della Madonna, l’altra quella del Cristo (risorto). Quando giungono a pochi metri di distanza l’una dall’altra, le due statue vengono fatte inchinare. In base al modo in cui avviene l’inchino, si traggono auspici per il raccolto.
Nel weekend pasquale ogni paese mette in mostra tradizioni storiche e gastronomiche, grazie a cortei, mercatini e cacce alle uova.
Ancora a Città di Castello, al Centro delle tradizioni Popolari di Garavelle, sabato sarà organizzata una caccia alle uova per bambini da 5 a 10 anni, dall’associazione PoliedroCultura. Il costo è 5,00 € ed è obbligatorio prenotare. Le uova sono protagoniste la mattina di Pasqua anche a Pietralunga, con il gioco della “Tocciata”. Alle 11:00 nella piazza e per le vie del paese i partecipanti si dispongono a cerchio con in mano un uovo sodo e a turno si picchia sull’uovo dell’avversario; il giocatore che rimane con l’uovo intatto continua il giro, l’altro viene eliminato.
Un’altra usanza degli umbri è la rappresentazione di quadri viventi. A Città della Pieve, nei sotterranei del Palazzo Orca in Via Roma, la Domenica e il Lunedì di Pasqua, vengono rappresentate le scene della Passione, Morte e Resurrezione di Cristo. Per ogni sala una scena della vita e storia di Gesù, rappresentata da personaggi in costume immobili a costruire scene ispirate alla tradizione pittorica italiana. Quest’anno, la mostra “Passione impressa“ racconta i 25 anni della manifestazione.
Oltre agli eventi sacri, una serie di mercati movimenteranno i centri storici. A Perugia nella Rocca Paolina, si svolge la Grande Fiera di Pasqua, una mostra mercato di artigianato tipico e prodotti enogastronomici della pasqua perugina.
Chiude le feste, lunedì alle 17:30 nel Duomo di Orvieto, il concerto gratuito di Pasqua dell’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino diretta da Zubin Metha. L’evento sarà trasmesso da Rai 1 e prevede la Sinfonia n. 6 Op. 74 “Patetica” di P. J. Tchaikowskj.
Tra le mostre interessanti da segnalare, a Gubbio“Dinosauri a Gubbio – Sulle tracce dell’estinzione”, nel monastero di San Benedetto. La mostra è concepita per dare una panoramica sull’evoluzione dei dinosauri e si collega alla vicina Gola del Bottaccione in un facile itinerario, che attraversa la città. Ancora a Gubbio, la mostra “Passionate Umbria”, del fotografo Steve McCurry, è incentrata sulla famosa corsa dei ceri di Maggio. Questa l’introduzione dell’artista: “Pensavo di vedere tre santi e ho visto tre ceri. Pensavo di vedere una città e ho visto un popolo. Ma soprattutto, pensavo di vedere una festa e ho visto la vita”. Infine, il 2015 è l’anno del centenario della nascita di Alberto Burri, artista di fama mondiale, nato a Città di Castello il 12 Marzo del 1915 e morto a Nizza il 13 Febbraio del 1995. E questo è un motivo in più per visitare la Fondazione di Palazzo Albizzini Collezione Burri e gli Ex Seccatoi del Tabacco per conoscere a fondo il percorso del pittore.
Di Marta Cerù